SOLITUDINE MA NON DEPRESSIONE
Chi non ama la solitudine, non ama neppure la libertà, poiché soltanto quando si è soli si è liberi
Arthur Schopenhauer
Arthur Schopenhauer
La vita e costellata di solitudine.
A tutti capita di sentirsi soli, di provare quel senso di abbandono o di vuoto che a volte ci coglie anche quando siamo con altri.
E un fardello che portiamo spesso in un doveroso silenzio perché percepito solo da noi stessi.
È una sensazione che può essere angosciante e, per non esserne sopraffatti, cerchiamo di contrastarla immergendoci nel lavoro, negli hobby o mescolandoci tra la gente in luoghi affollati.
Ma se riusciamo a guardarla con altri occhi e a rinunciare all'illusione di cercare all'esterno un surrogato della completezza che non troviamo in noi, allora la solitudine diventa la dieta dell'anima e ci dà il piacere d'una grande compagnia: la nostra.
A tutti capita di sentirsi soli, di provare quel senso di abbandono o di vuoto che a volte ci coglie anche quando siamo con altri.
E un fardello che portiamo spesso in un doveroso silenzio perché percepito solo da noi stessi.
È una sensazione che può essere angosciante e, per non esserne sopraffatti, cerchiamo di contrastarla immergendoci nel lavoro, negli hobby o mescolandoci tra la gente in luoghi affollati.
Ma se riusciamo a guardarla con altri occhi e a rinunciare all'illusione di cercare all'esterno un surrogato della completezza che non troviamo in noi, allora la solitudine diventa la dieta dell'anima e ci dà il piacere d'una grande compagnia: la nostra.
I due più grandi doni che il Cielo possa fare a un'anima sono il silenzio e la solitudine.
Marcel Jouhandeau
Marcel Jouhandeau
Attraversiamo normalmente, per effetto dell’abbassamento dell’umore, dei brevi periodi in cui ci sentiamo tristi, stanchi, scoraggiati, amareggiati ed irritati, ma quando questa tristezza diventa duratura e associata ad un profondo pessimismo possiamo entrare nella depressione.
Questa, per quanto sgradevole e sofferta, è innanzitutto una risorsa del cervello, che attraverso di essa ci obbliga ad uno spazio di riposo, di riflessione, di ripensamento e di trasformazione che noi, travolti dallo stress quotidiano, siamo divenuti incapaci di darci.
E’ la voce arrabbiata dei nostri talenti inespressi, messi da parte troppo a lungo per far posto a modelli sbagliati e se da un lato è spesso necessario reagire con forza di fronte ad alcune situazioni della vita, dall'altro è proprio questo impedirci di vivere i momenti di crisi ad alimentare la depressione stessa.
Il momento di tristezza diventa quindi un'occasione e la crisi diventa uno strumento per rivedere la nostra vita e tentare di riorganizzarla.
Per cui mentre proviamo stanchezza, ansia, tristezza, irritabilità e ci sentiamo tesi, irrequieti e impazienti, sentiamo però di poter contare sulle nostre energie.
Invece, quando al contrario, la crisi è vissuta in modo passivo le nostre difese risultano inadeguate e i problemi diventano irrisolvibili.
Per vincere il “male oscuro” dobbiamo iniziare a dare retta alle nostre esigenze, ai nostri sogni e mettere noi stessi al primo posto, non dando ascolto a ciò che pensano gli altri di noi.
Questa, per quanto sgradevole e sofferta, è innanzitutto una risorsa del cervello, che attraverso di essa ci obbliga ad uno spazio di riposo, di riflessione, di ripensamento e di trasformazione che noi, travolti dallo stress quotidiano, siamo divenuti incapaci di darci.
E’ la voce arrabbiata dei nostri talenti inespressi, messi da parte troppo a lungo per far posto a modelli sbagliati e se da un lato è spesso necessario reagire con forza di fronte ad alcune situazioni della vita, dall'altro è proprio questo impedirci di vivere i momenti di crisi ad alimentare la depressione stessa.
Il momento di tristezza diventa quindi un'occasione e la crisi diventa uno strumento per rivedere la nostra vita e tentare di riorganizzarla.
Per cui mentre proviamo stanchezza, ansia, tristezza, irritabilità e ci sentiamo tesi, irrequieti e impazienti, sentiamo però di poter contare sulle nostre energie.
Invece, quando al contrario, la crisi è vissuta in modo passivo le nostre difese risultano inadeguate e i problemi diventano irrisolvibili.
Per vincere il “male oscuro” dobbiamo iniziare a dare retta alle nostre esigenze, ai nostri sogni e mettere noi stessi al primo posto, non dando ascolto a ciò che pensano gli altri di noi.
La vita è fatta di piccole solitudini.
Roland Barthes
Roland Barthes
Non dobbiamo mai consentire che scenda un velo di tristezza e di sconfitta sulla nostra giornata.
Niente dall’esterno può avere effetti su di noi a meno che non siamo noi a permetterlo.
Per scoprire cosa c‘è che non va non è necessaria alcuna particolare capacità intellettiva, basta ritrovare ed accettare i nostri limiti per valutare quanto siamo distanti dalla meta e, allo stesso tempo, confermare le nostre capacità, consentendoci di accrescere l’autostima in noi stessi.
Niente dall’esterno può avere effetti su di noi a meno che non siamo noi a permetterlo.
Per scoprire cosa c‘è che non va non è necessaria alcuna particolare capacità intellettiva, basta ritrovare ed accettare i nostri limiti per valutare quanto siamo distanti dalla meta e, allo stesso tempo, confermare le nostre capacità, consentendoci di accrescere l’autostima in noi stessi.
Interrogo la tristezza e scopro che non ha il dono della parola; eppure, se potesse, sono convinto che pronuncerebbe una parola più dolce della gioia.
Kahlil Gibran
Kahlil Gibran